Teatro

Teatro Errante, il Festival della creatività giovanile

Teatro Errante, il Festival della creatività giovanile

Da Castel Bolognese a Fusignano, passando per Bondeno e Portomaggiore e numerosi altri centri minori dell’Emilia-Romagna, per portare il teatro dove non ci sono teatri. E’ il Teatro Errante, tendone circense della capienza di circa 250 posti, contenitore mobile che ospita al suo interno eventi di varia natura. Il progetto Teatro Errante, nato nell’ambito delle iniziative per i trent’anni di Emilia Romagna Teatro Fondazione, torna nel 2008 dopo una fase preparatoria svoltasi lo scorso anno. Teatro Errante è un progetto triennale (2007/09) che coinvolge diversi settori (dalla produzione alla circuitazione) e diversi generi (dal teatro rivolto agli adolescenti al teatro di ricerca, dal teatro di strada a quello musicale) rilanciando la sfida di un teatro insieme popolare e di qualità, capace di promuovere la creatività giovanile attingendo prevalentemente dal ricco vivaio presente sul territorio emiliano e romagnolo. Operante in una regione caratterizzata da una fitta rete di teatri storici, Emilia Romagna Teatro Fondazione prosegue con questo progetto nell’opera di diffusione e capillarizzazione del consumo di proposte culturali meritorie. Teatro Errante conduce questo processo alle sue conseguenze ultime, spingendosi fino a mettere in campo un’offerta variegata di spettacoli dal vivo in luoghi dove non esistono spazi teatrali. Si tratta di luoghi di due tipi: estreme periferie urbane e piccoli paesi, luoghi che presentano caratteristiche sociali diverse ma che si rivelano accomunati dalla carenza di centri di aggregazione e di offerta culturale. A spostarsi, insieme agli artisti, è un tendone circense che ospita diversi eventi, dai dj set agli spettacoli di narrazione, fino a momenti in cui il pubblico è invitato a condividere non solo la visione ma anche il cibo. Il programma 2008 Castel Bolognese 15 - 21 settembre Casola Valsenio 22 - 28 settembre Portomaggiore 29 settembre - 5 ottobre Bondeno 6 - 14 ottobre Baricella 20 - 26 ottobre Porretta Terme 3 - 9 novembre Poggio Berni 10 - 16 novembre Bertinoro 17 - 23 novembre Fusignano 1 - 8 dicembre I quattro obiettivi del progetto Il primo obiettivo è raggiungere le zone in cui sono assenti spazi e opportunità culturali mettendo in campo un’offerta variegata di spettacoli dal vivo per incontrare un pubblico potenziale tutto da scoprire e da conquistare. Il secondo obiettivo è portare giovani gruppi e singoli artisti a comunicare con un pubblico spesso a digiuno di teatro attraverso opere appositamente costruite per questo progetto, incrementando allo stesso tempo la creatività giovanile e il confronto con la società. C’è poi un terzo obiettivo che attraversa tutto il progetto: fornire a compagnie radicate in varie aree geografiche della regione l’occasione di mettere in campo competenze non solo artistiche ma anche tecniche e organizzative maturate nel tempo, contribuendo così alla realizzazione delle diverse tappe di Teatro Errante. Le compagnie in questione saranno una sorta di braccio operativo in loco coordinato da Emilia Romagna Teatro Fondazione, dispiegando quindi un’attività insieme artistica e organizzativa. Infine, il quarto obiettivo è quello di favorire lo scambio tra fasce di spettatori diversi per status sociale e collocazione anagrafica, cultura e fede religiosa (con particolare attenzione per la fascia giovanile). COMPAGNIE PRODOTTE Compagnia Oscar De Summa Amleto a pranzo e cena di Oscar De Summa da Amleto di William Shakespeare con Oscar De Summa, Armando Iovino, Roberto Rustioni, Angelo Romagnoli costumi Stefania Cempini Eccoci alle prese con il classico dei classici per scoprire che, comunque venga smembrato e ricostruito, riesce sempre a distillare momenti capaci di rapire il cuore e di dar voce all’infinito di cui siamo fatti. Parliamo naturalmente dell’Amleto di Shakespeare. Dopo aver scoperto, grazie a seminari e conferenze rivolti a persone che non frequentano il teatro, che Amleto è per molti “uno col teschio in mano e la calzamaglia nera che dice: essere o non essere questo è il problema”, abbiamo deciso di partire proprio da qui per mostrare quanto le parole di Shakespeare abitino costantemente il nostro quotidiano, quanto Amleto ci sia vicino a pranzo e a cena. Ecco allora che la scena si apre su una piccola e sgangherata compagnia che mette in scena il suddetto classico. Tra liti, invidie e gelosie, i nostri comici si scambiano consigli proprio come Rosencrantz e Guildenstern e rivelano problemi di famiglia simili a quelli di Amleto con sua madre. Insomma, vedremo una compagnia alle prese con difficoltà economiche, artistiche e umane scoprendo così che le difficoltà e le domande poste dal teatro sono le stesse che incontriamo nella vita. Gruppo Nanou Desert-Inn (Il Quarto Uomo) regia Marco Valerio Amico coreografie Marco Valerio Amico, Rhuena Bracci con Marco Valerio Amico, Rhuena Bracci, Enrico Caravita, Marco Maretti, Matteo Timo suono Roberto Rettura foto Laura Arlotti “Mi piace ricordare le cose a modo mio… che non è necessariamente il modo in cui sono accadute”. David Lynch, Lost Highway Questo progetto nasce dalle suggestioni avute da I miei luoghi oscuri di James Ellroy. Un percorso sull'iconografia del noir americano e sul serial tv poliziesco. Un cadavere, quattro sospetti, la scena del crimine e gli indizi per la soluzione del delitto, sono gli elementi utilizzati per reinventare la possibile cronologia degli eventi. Il cadavere, una dark lady dai capelli rossi, è il filo conduttore e il catalizzatore dell’accaduto. Azione - parola – suono – oggetti: tutto converge nella possibilità di ricostruire le relazioni della vittima e la successione degli accadimenti di quell’ ultima notte. In una moltiplicazione di analogie e misteri si viene condotti all'elemento del crimine. La tessitura drammaturgica fornisce tutti gli elementi per la soluzione del caso, ma sta alla sensibilità dello spettatore raccogliere e riordinare nella memoria gli indizi salienti per trovare un “proprio” assassino. Menoventi InvisibilMente con Consuelo Battiston, Alessandro Miele regia Gianni Farina “Allora si aprirono gli occhi di tutti e i due e si accorsero di essere nudi.” (Genesi 3, 7) Oppressi da un forte controllo, due malcapitati devono affrontare uno strano scherzo del destino. I sotterfugi per girare a loro favore la situazione si rivelano tutti vani. Braccati, non hanno tregua. Bloccati, vengono tenuti continuamente sottocchio. Essere sotto pressione non è certo lo status ideale. Cosa resta da fare? Nascondersi sotto gli occhi di tutti. Volevamo fare uno spettacolo sul giudizio universale. Abbiamo speso tempo ed energie per capire a quale categoria di dannati i nostri protagonisti avrebbero aderito, concludendo che per essere esemplari della nostra razza non avrebbero potuto essere che ignavi. Abbiamo poi trovato il reagente dell’intreccio: una rivelazione mal compresa che porta al delirio. E abbiamo intuito una possibile forma di Ermes, messaggero della rivelazione. Ma non è tutto: bisognava trovare il modo per dare forma all’invisibile che mugghia sotto di noi e la reazione dei nostri antieroi al mistico incontro! Insomma, si tratta di sondare la reazione di un’umanità sotto analisi e in attesa di giudizio, consapevole d’essere osservata e di avere un dito enorme puntato contro, sottoposta a un’autorità superiore che ha scelto proprio lei, ramo secco nell’evoluzione su questo pianeta. Per rendere tutto questo ci siamo affidati agli attori e a qualche piccolo effetto speciale. Però ci servirebbe un elefante, che non abbiamo. La produzione si ostina a non volerlo acquistare. Quindi faremo un altro spettacolo. Stalk ONLY YOU and you alone ideazione Daniele Albanese di e con Loredana Scianna, Maurizio Soliani, Daniele Albanese live kaoss Maurizio Soliani corpo vocale Loredana Scianna danza Daniele Albanese luci Vincenzo Alterini fonica Antonio Verderi Fotografia di un momento di noia e dei tentativi impossibili di uscirne. Ritratto di una solitudine in un interno, interrotta da sprazzi distorti alla ricerca di un frammento di comunicazione, in paesaggio desertico. Studio per un amore perfetto. Ingannevole è il cuore più di ogni cosa… e incurabile. In scena, oltre a un danzatore, un musicista e una vocalist, un cactus della specie Echinocactus Grusonii, detto anche “cuscino della suocera” e un trapano senza punta. “Only you” è il pubblico, è il cactus, ed è anche il performer. Ovviamente è anche una canzone dei Platters, vero leit-motiv dello spettacolo, destinata a tornare nel corso dell’azione sempre più distorta, come la danza. Teatro Due Mondi Al gran teatro di Mangiafuoco di Gigi Bertoni con Stefano Grandi, Maria Regosa, Tanja Horstmann consulenza musicale Antonella Talamonti scene e costumi Angela Pezzi progetto luci Marcello D’Agostino foto Stefano Tedioli grafica Marilena Benini regia Alberto Grilli I bambini vengono fatti entrare in teatro in ordine sparso, senza il diretto controllo degli insegnanti, come Pinocchio entrò nel Gran Teatro di Mangiafuoco. Il proprietario del teatro li accoglie, li fa accomodare secondo precise intenzioni, scombina le classi. Tutti i bambini, Pinocchi senza libri, si allontanano dal mondo della scuola per immergersi in quello, nuovo e emozionante, del teatro. Si apre il sipario. Mangiafuoco e i suoi attori raccontano una storia, ispirata a celebri trame dell'Opera di Pechino, ambientata in un lontano e favoloso Oriente. Una bambina, attraverso diverse avventure, sconfigge i potenti e violenti oppressori. I piccoli Pinocchi in platea, attraverso libere scelte, saranno attivi compagni della protagonista, ne condivideranno le ansie e le paure, ma anche la fermezza delle decisioni. Infine i piccoli uomini lasciano Il Gran Teatro, luogo di esperienza organizzata: nell'arco di un'ora si sono trovati soli per poi sentirsi gruppo, lontani dalla protezione della classe hanno conosciuto gli altri per poter vivere, davvero, emozioni nuove. COMPAGNIE OSPITI Aidoru Associazione/Officina Valdoca AIDORU IN CONCERTO con Dario Giovannini chitarra e voce Michele Bertoni chitarra Mirko Abbondanza basso e voce Diego Sapignoli batteria e oggetti Black Fanfare (LIVE) Demetrio Castellucci voce e chitarra elettrica Eugenio Resta chitarra basso e violoncello Compagnia Iris CHI LA FA L’ASPETTI - Il cavaliere che diventò un fiore Fiaba-spettacolo per bambini e adulti Liberamente ispirato a “Cecafumo, storie da leggere ad alta voce” di Ascanio Celestini con Luca Serafini, Cristina Ghinassi regia Sabina Laghi oggetti di scena e costumi Cristina Scardovi tecnico audio e luci Gianni Farina Tanti Cosi Progetti I TRE PORCELLINI di e con Danilo Conti, Antonella Piroli musiche Davide Castiglia I Sacchi di Sabbia SANDOKAN o La Fine dell’Avventura liberamente tratto da “Le Tigri di Mompracem” di Emilio Salgari scrittura scenica Giovanni Guerrieri con la collaborazione di Giulia Gallo e Giulia Solano con Gabriele Carli, Giulia Gallo, Giovanni Guerrieri, Enzo Illiano, Giulia Solano tecnica Federico Polacci costumi Luisa Pucci Antonio Pizzicato e Cristian Ceresoli CANZONI D’AMORI FEROCI – Appunti per un pop-concert scritto da Cristian Ceresoli messo in musica e in canzoni da Antonio Pizzicato con la collaborazione di Riccardo Marconi liriche originali di Cristian Ceresoli Antonio Pizzicato voce Riccardo Marconi chitarra Cristian Ceresoli appunti